lunedì 25 aprile 2011

James Franco ospite alla Brown per l'Ivy Film Festival

La fila per entrare nell'aula Salomon e parlare con James Franco si estendeva attraverso il verde del campus fino alle porte di George Street. Un successo senza precedenti per l'Ivy Film Festival che, arrivato alla sua decima edizione, ha celebrato l'evento con l'attore e con lo sceneggiatore premio Oscar Aaron Sorkin (The Social Network), due appuntamenti che hanno portato un po' di Hollywood alla Brown, insieme ad una marea di curiosi ed appassionati di cinema.

James Franco durante l'incontro con Charlie Rose alla Brown
Moderato dal noto giornalista Charlie Rose, l'incontro con James Franco di venerdi scorso si è aperto con brevi clip dai suoi film. Il pubblico ha applaudito scene da "Spiderman", "Milk", "127 Ore" e subito dopo Franco ha parlato della sua esperienza lavorativa con Danny Boyle e di alcune apparizioni televisive come "Freaks and Geeks" e "General Hospital". Ha aggiunto poi che inizialmente si sentiva frustrato dal fatto che come attore non aveva il controllo totale del proprio lavoro e questo lo ha portato a trovare altri sbocchi per la sua creatività: "I registi hanno a che fare con i diversi reparti impegnati nella produzione di un film, quindi non hanno certo bisogno di attori con cui discutere sul set."

Parlando del suo percorso universitario, Rose ha chiesto a Franco se l'esperienza nel mondo accademico ha migliorato la sua carriera. Franco ha risposto che il lavoro a fianco dei suoi scrittori preferiti non è molto diverso da quello con i grandi registi come Boyle.

"Alcuni blogger mi considerano parecchio strano", ha detto. "Ma cosa c'è di così strano nell'andare a scuola? Potrei fare cose molto più bizzarre."

Attore, regista, scrittore e pittore, Franco ha parlato dell'entusiasmo che prova nel fondere diverse forme di espressione artistica, e trovare quelle che più si adattano ai progetti che ha in mente. "Non lo faccio per la necessità di sentirmi il migliore in ogni cosa. Mi approccio alle cose con molta umiltà, cercando di essere il più genuino possibile", ha detto.

"L'imbarazzo è qualcosa che spesso mi ha frenato nel fare le cose, ma ora non mi interessa fino a quando le mie intenzioni sono oneste, e se questo comporta che io possa fallire, va bene, corro il rischio."

Rispondendo alla maggior parte delle domande con semplicità e carisma, Franco è diventato un po' più teso quando si è parlato degli Oscar, un argomento, ha detto, delicato viste le critiche feroci da parte della stampa.

"Sono andato lì e ho cercato di fare del mio meglio, senza la presunzione di essere il migliore presentatore nella storia degli Oscar."

L'organizzazione del Festival, attraverso il Brown Daily Harold, si è detta entusiasta dell'incontro, un po' meno dal livello delle domande degli studenti Brown. Uno di loro ha chiesto a Franco se fosse interessato a fumare marijuana dopo il discorso, una domanda a cui ha "risposto" con un diplomatico sorriso. "Non abbiamo mai avuto due relatori di questo calibro", ha detto Max Gindi, coordinatore dell'Ivy Film Festival. "É stata l'edizione più ricca e riuscita di questi dieci anni."


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