lunedì 3 giugno 2013

Seth Rogen and James Franco: Sea of Love



Intervista di Foster Kamer per COMPLEX
Traduzione Chiara Fasano 

C'è già un problema sul set e il photoshoot non è nemmeno iniziato. Seth Rogen forse sarà in ritardo per via di un qualche appuntamento precendente e una ceretta sulla schiena andata nel peggiore dei modi. Anche James Franco porta qualche minuto di ritardo. Ovviamente.

Considerando tutti gli spostamenti di data e tutte le volte in cui questo giorno è stato riprogrammato, non è poi così sorprendente. Diciamo solo che mettere insieme James Franco e Seth Rogen per quattro ore di fila è stato come programmare un appuntamento dopo aver fatto girare il bussolotto del superenalotto.

Ma è impossibile arrabbiarsi con loro - sono ragazzi impegnati. Questa primavera Franco era in due dei film di cui si è più parlato nel Paese. Uno era un blockbuster fantasy per bambini (Il Grande e Potente Oz), l'altro un film "arty" vietato ai minori, un doposcuola che sembra scritto da uno spacciatore di crak innamorato di Britney Spears (Spring Breakers). Franco ha girato questi film nel tempo libero, mentre conseguiva un Ph.D in Letteratura a Yale o faceva lezione ad uno dei suoi corsi universitari. O mentre la celebre artista Marina Abramović faceva un documentario su di lui. O mentre era a Berlino per la sua installazione artistica Gay Town. O mentre era il Grand Marshall al Daytona 500.

Quanto a Rogen, nel 2012 ha recitato con Barbra Streisand (The Guilty Trip), ha aiutato a scrivere uno dei film dell'estate per Ben Stiller e Vince Vaughn (Vicini del Terzo Tipo) e ha interpretato uno dei più esilaranti ruoli da non protagonista nella serie comica più cult della storia della televisione (il pornografo guerrigliero Dirty Randy, in The League, su FX).

Rogen e Franco sono amici da quando recitavano insieme in Freaks and Geeks nel 1999, ma si sono ritrovati a lavorare di nuovo insieme solo nel 2008, nella commedia stoner Pineapple Express. Il loro prossimo progetto in uscita, This Is The End, è l'esordio alla regia di Rogen (ha co-diretto, co-sceneggiato e co-prodotto il film con il suo collaboratore di Superbad Evan Goldberg). "Non passavo tanto tempo con Franco dal nostro film precedente," dice Rogen.

In questo, i due amici e colleghi interpretano Seth Rogen e James Franco, intrappolati nella casa di Franco durante la fine del mondo. Anche i loro amici nella realtà e co-protagonisti Jonah Hill, Craig Robinson, JayBaruchel e Danny McBride interpretano se stessi, insieme a Rihanna, Aziz Ansari e altri invitati casuali. E' questo che Hollywood definisce "pericolo creativo". Franco e Rogen sapevano di non riuscire a scamparlo senza uscirne indenni. Perché?


Beh, nel trailer del film si ironizza sulla sessualità di Franco tanto cara ai tabloid, sull'Oscar mancato di Jonah Hill, sui chili di troppo di Rogen. "Abbiamo creato la versione peggiore di noi stessi", spiega Franco. Eppure tutte le anteprime del film sono andate così bene, che due mesi prima dell'uscita lo studio ha già pensato ad un'altra collaborazione tra Rogen, Franco e Goldberg, The Interview, su un tizio à la Ryan Seacrest che va in Corea del Nord. In altre parole, nonostante l'ampia diversità dei loro impegni, delle loro carriere e vite, anche la versione peggiore di loro stessi - e l'alchimia che hanno - riesce ad avere successo. Un successo enorme.

Rogen avanza nello studio fotografico di West Hollywood poco prima le 3 del pomeriggio, in jeans e T-shirt nera, nessun segno di quella cera versatagli addosso da Danny McBride per uno dei video promozionali del film. "Ho fatto un pasticcio" spiega. "E' colpa mia." Guarda per terra, scuote la testa e ride. Quella di Rogen è la risata rauca diventata uno dei suoni più inconfondibili della commedia dei giorni nostri, un po' il Wilhelm Scream dei buddy movies. Franco arriva tranquillamente qualche minuto dopo, con assistente al seguito, giacca nera e con in mano un libro per il suo prossimo esame (Nostra Sorella Carrie). Dopo un "ciao" detto distrattamente, entrambi sono subito al lavoro.
"Ti rendi conto di quanto è difficile passare del tempo con i tuoi amici?" Fa notare Rogen tra uno scatto e l’altro. "Ti dici: Che cazzo sto facendo? Potrei fare queste cose con le persone che mi piacciono."

Quel che è certo, dopo un'ora, Rogen sta già agitando un gigantesco pesce spada di plastica ad altezza cinto pelvico e grugnisce in direzione di Franco, che fa fatica a rimanere serio. Certo, fa parte del photoshoot, ma i due sembrano genuinamente divertirsi, a fare i pagliacci durante quello che chiamano lavoro. E ci divertiamo anche noi.

Se il mondo stesse finendo e potessi fare solo un'ultima lezione, e il tuo unico studente fosse Seth...
James Franco: Seth?!

Sì, questo ragazzo qui. Che cosa gli insegneresti sulla vita?
JF: Seth! Seth non ha bisogno di imparare. [Fa un largo sorriso.] Seth non ha bisogno di lezioni da nessuno.
Seth Rogen: Dai, lo voglio sapere. [Ride.]
JF: Io e Seth faremmo quello che ci riesce meglio insieme: un film.
SR: Faremmo un film insieme. Uno molto triste. [Ride.]

Seth, lavori con James e con tutti gli altri attori di questo film da un po' di tempo. Com'è stato dirigerli?
SR: E' stato fantastico. Per la maggior parte del tempo...

Per la maggior parte?
SR: E' bello. Mi piace passare del tempo con i miei amici, è ovvio. E i rari momenti in cui fanno qualcosa che ti dà fastidio sono oscurati dai miliardi di momenti in cui è fantastico stare con loro. Ma quando lavori con i tuoi amici si presententano situazioni strane. A volte il lavoro e le questioni personali non si mescolano nel migliore dei modi. Ma è stato bello che molti di loro siano diventati amici durante le riprese, così abbiamo tutti imparato le abitudini di ciascuno.

James, sei stato diretto da Sam Raimi e Harmony Korine. Cosa c'è di diverso nel prendere ordini da un tuo amico?
JF: Mmmh.... [Rogen comincia a strozzarsi con la sua acqua.] E' stato come lavorare con Kubrick.
SR: [Ride.] In effetti ho torturato Franco. Come Shelley Duvall.
JF: Fortunatamente non è stato come lavorare con Kubrick. Questo film è il naturale proseguimento di tutto quello che abbiamo fatto prima. Abbiamo lavorato insieme a Freaks and Geeks. Poi, quando è arrivato il nostro turno, Seth ha scritto delle cose per noi. Dopo abbiamo fatto Pineapple Express. L'ha scritto e prodotto con Evan ed è stato parte di ogni decisione creativa. Quando alla fine si è messo dietro la macchina da presa, avevamo già la strada spianata, non c'è stato nulla che si avvertisse come estraneo.

James, una volta hai detto che usi il tuo personaggio pubblico come un modo di fare arte. Guardando il tuo personaggio in This Is The End, sembrerebbe il modo più strano di farlo.
JF: La chiave qui è la prospettiva comica.
SR: Come Curb Your Enthusiasm. O il Larry Sanders Show.

Diversamente da Larry David or Garry Shandling, però, voi siete grandi star del cinema.

JF: In qualche modo abbiamo potuto allentare le pressioni a cui siamo sempre sottoposti e ci abbiamo giocato su. Se non ci fosse la questione dell'apocalisse, sarebbe solo un film in cui ci si prende in giro, ma non si può andare tanto lontano così, si cadrebbe nell'autoindulgenza.

Ma si dice che ci sia della verità in ogni scherzo.
JF: Beh, è solo un modo di vedere la cosa.
SR: Dio, spero che non la vedano così. [Ride]

Credi che questo film abbia il potenziale di alterare la percezione pubblica di te?
SR: In minima parte permette alla gente di vedere che almeno abbiamo chiara l'idea di come siamo visti, perché la maggior parte delle persone pensa che non lo sappiamo.

E gli attori, come hanno preso le battute su di loro?
SR: Credo che tutti avessero i propri tabù, ad essere onesti, tranne Franco. [Si gira verso Franco.] Posso senza problemi guardarti e dirti che ogni singolo attore a un certo punto è venuto da me e da Evan e ha detto: "Possiamo non farlo quello? Non mi piace."
JF: Sei serio?
SR: Tu non l'hai fatto mai, e ovviamente nemmeno io. Ma tutti gli altri - letteralmente, ogni singola persona - sono venuti da me a un certo punto.
JF: Esilarante.
SR: Era davvero da ridere. A parte tutto, però, sono sorpreso da quanto lontano sono stati disposti ad arrivare. E' una cosa strana da fare, e devi sentirti a tuo agio per farla.




Quindi cosa hai tagliato?
SR: Cosa ho tagliato? [Ride.] Cose che riguardavano la religione. O cose su altri attori. La gente è a disagio davanti a quel tipo di cose, perché si mettono in campo persone non direttamente coinvolte.

Se foste davvero intrappolati in una casa durante la fine del mondo, quanto sarebbe diversa la realtà dal film?
JF: Si spera di essere un po' più ----
SR: Siamo tutti molto più svegli nella vita reale. Sul set le cose che i ragazzi dicevano più spesso non erano "Così sembro uno stronzo" o "Ma io non farei mai questa cosa." Piuttosto dicevano: “Ma quello che stiamo facendo è da stupidi." Io ed Evan dovevamo spiegare: Sì, siete stupidi in questo film. Se avessimo scritto delle cose ragionevoli, nel film staremmo tutti seduti in casa, a conservare lentamente cibo e acqua. Non sarebbe così comico.
JF: Mi piace pensare che se mi trovassi in una circostanza del genere, mi comporterei come il mio personaggio di 127 Ore.
SR: Esatto. E' uno sguardo molto più realistico a come andrebbero realmente le cose.

Se il mondo stesse finendo e aveste già tutti i beni di prima necessità, dove andreste a fare razzie di cose non di prima necessità? In un negozio di dischi? Una libreria? Un museo?
SR: Probabilmente in una biblioteca.
JF: E cosa ruberemmo per prima?
SR: Se fossi in una situazione tipo Io Sono Leggenda? Ruberei una Ferrari o qualcosa del genere.
JF: Tipica cosa che faresti tu.
SR: Tu invece vorresti andare a rapinare il LACMA no?
JF: Sì. E' divertente come tutte queste cose —in una situazione apocalittica— immediatamente perdano valore.
SR: Come quella scena in Figli degli Uomini, dove il tizio prende il David di Michelangelo— 

JF: —la Guernica di Picasso.
SR: Esatto. Ma ciò che pensi è: andremo tutti a letto presto, quindi che cazzo di differenza fa in che posto si trovano tutte queste cose? [Ride]
JF: Se è la fine di tutto? Tutto quello che vuoi è avere— 
SR: —cose.
JF: Il maggior numero possibile di esperienze grandiose, piuttosto che— 
SR: —cose..

Nel qual caso, rubare una Ferrari sarebbe un'ultima esperienza piuttosto grandiosa.
SR: Ruberei un 747 e volerei. Probabilmente finirebbe male, ma ci proberei.
JF: O forse diresti tutto quello che hai sempre pensato di tutte le persone che conosci.
[Entrambi ridono.]

Si potrebbe dire, Seth, che questo è il tuo terzo film sull'apocalisse. Donnie Darko e poi hai fatto Dirty Randy in The League...
SR: Sì, esatto! L'Apocazzisse [Acockalypse] dei Maya. [Ride]

E comunque, il film su Dirty Randy si deve fare.
SR: Certamente! Io e Mantzoukas [il Jason di The League] ne stavamo appunto parlando. Ci siamo visti sabato sera. Abbiamo detto che dovremmo fare proprio qualcosa che coinvolga i nostri due personaggi. [Ride]

Cos'è questa ossessione sulla fine del mondo che manda tutti fuori di testa? Ossessiona anche Dirty Randy.
SR: La gente pensa che il cazzo di mondo stia per finire!

E voi pensate che stia per finire? O pensate che la fine stia arrivando più lentamente o più velocemente rispetto a prima?
JF: Stai diventando angosciante, amico!

E' una domanda legittima!
SR: Ricordo che quando ero bambino, chiesi a mio padre: "Credi che il mondo finirà?" Mio padre mi guardò e mi disse, "Beh, credo che sia già finito." [Ride] Ricordo che quella cazzo di cosa mi ha fottuto il cervello per un bel po' di tempo.

Vi ritrovate ad avere paura di cose diverse col passare del tempo?
JF: Mmmh... è una bella domanda.

Cose concrete come le api assassine o più spirituali e cosmiche, come il timore di essere irrilevanti o l'ansia di lasciare un segno?
SR: Io ero più fifone quando ero più giovane. Forse ho meno paure ora che sto crescendo, perché ti rendi conto che le cose che avevano un gran peso una volta, ora non lo hanno più. "Oh, il mio film appena uscito non sta andando tanto bene" era la fine del mondo per me. Ora dico, "Beh, facciamone un altro!"
JF: Tutte le cose importanti mi preoccupano, ma ho una vita piuttosto bella. So di essere molto fortunato. Quindi ho meno bisogno di attaccarmi alle cose o volere di più, di più e di più. Se sono onesto riguardo a quanto bene mi sono andate le cose, penso "non essere avido, se te ne devi andare."

Parlando di avidità, tu sei il testimonial di Gucci, e hai fatto un film con Gucci Mane. Se il mondo finisse e tu potessi salvare solo uno...
JF: Salvo tutti i Gucci? I vestiti? Tutti i completi?

Esatto! Faresti razzie di tutti gli abiti e i cappelli da pescatore che la tua anima desidera, o salveresti Gucci Mane?
SR: Come puoi non salvare Gucci Mane?!

Chiedi a Gucci, quando scade il contratto di Franco.
JF: Devo salvare Gucci Mane. Un uomo o dei vestiti? Duh.
SR: Gli uomini prima dei vestiti. [Entrambi ridono]

Quindi, hai salvato Gucci Mane, ma non hai più cappelli, né da mangiare. Se doveste sfamarvi l'uno con un arto o l'appendice dell'altro, come sarebbe?
JF: Siamo ancora vivi o siamo morti?

Il mondo sta finendo e siete costretti nutrirvi l'uno dell'altro.
JF: E quindi, ucciderci?

Certo.
SR: Oddio, è difficile. Potrei mangiargli solo la faccia, ma l'ho visto in un sacco di film. 

Non sarebbe giusto. Potrei mangiargli il braccio di 127 Ore.
JF: [Guarda le gambe di Rogen.] Hai delle cosce niente male
SR: Hai già provato com'è stare senza un braccio, cinematograficamente.
JF: —[quelle cosce] mi terrebbero in piedi per un bel po'.

Se il mondo finisse e poteste intervistare solo una persona, chi sarebbe?
SR: Woody Allen.

Woody Allen se la farebbe sotto.
SR: Sì, non riuscirebbe a parlare con me se il mondo stesse finendo. Probabilmente sarebbe piuttosto innervosito dalla cosa. O sarebbe corroborante per lui.
JF: Mmmh, Cormac McCarthy.

Gesù, è terrificante.
SR: E' ancora vivo?
JF: Sì, io ci ho parlato. Ma non rilascia interviste.

Affatto.
SR: Se si rende conto che la conversazione si sta trasformando in domande, la termina. "Che hai mangiato a colazione?" "Beh, stai andando in un territorio pericoloso." [Ride]
JF: Sta fermo di fronte a te, in silenzio.

Parlando di situazioni imbarazzanti, potrebbe essere la volta buona di rivisitare l'eterna questione del film di Freaks and Geeks. Specialmente ora che stanno facendo un film su Veronica Mars.
JF: Stanno facendo un film? Davvero? Quanti anni dopo?

Sei.
SR: Sì! Hanno raccolto i fondi via Kickstater.
JF: Ma ha gli stessi attori?

Sì, tutti quanti.
JF: Oh, wow. [Si gira verso Rogen.] Facciamolo, amico.

Aspettate un attimo, seriamente? Fareste il film di Freaks and Geeks?
JF: Perché no? Ne parliamo di tanto in tanto.
SR: Sì! Perché cazzo no?

Immaginate che eredità lascerebbe quella serie TV?
SR: Non piaceva a nessuno!
JF: La cancellarono. Non la vedeva nessuno.

Ora che è un cult sentite di aver avuto la vostra vendetta?
JF: Adesso sento di aver avuto la mia vendetta. Non me n'ero accorto prima di sei mesi fa, quando l'ho vista su Netflix....

E' finita in cima alla lista delle serie più viste.
SR: Anche Undeclared ora. Non avrei mai pensato potesse succedere. A mani basse, riconosco il valore di Freaks and Geeks più oggi di quando era in onda. Mille volte di più.

Prima hai detto che vi comportereste da esseri razionali se il mondo stesse per finire. Ma, seriamente ora. Chi comincerebbe a masturbarsi furiosamente dopo sei mesi di reclusione? 
SR: E' una bella domanda. [Ci pensa per un po' di tempo] Credo che potrei essere io.
JF: Sono certo che lo farebbero tutti. Quando ero nella pubertà, essendo il figlio maggiore, non avevo nessuno con cui parlare della cosa. Pensavo che fosse brutto in un certo senso, che mi avrebbe bloccato la crescita —così ho davvero provato a smettere. [Ride] Non mi crescevano i peli sotto le ascelle e pensavo che fosse perché
SR: —ti masturbavi troppo? Era per l'attrito del braccio.
JF: Non lo so com'è finito nella mia testa, ma pensavo fosse perché mi masturbavo troppo. Non c'era Google o niente del genere dove potessi guardare, così cercai davvero di smettere e non riuscivo. Iniziavo [fa il gesto di masturbarsi] e pensavo, "No! Non puoi."
SR: [Trattiene le risate] Che tristezza!
JF: Iniziavo lentamente e poi: "Non finire!"
SR: Io e Evan abbiamo vissuto insieme per un po'. Scrivevamo insieme all'epoca. Ci siamo resi conto che sarebbe stato più conveniente stabilire le rispettive sessioni di masturbazione.
JF: Quando eravate al liceo?!
SR: No, quando avevamo 20 anni. E poi abbiamo deciso —ed era solo per risparmiare tempo— che l'avremmo fatto contemporaneamente, ognuno in camera propria. Non aveva senso. "Allora, prima lo fai tu e poi lo faccio io? Dovremmo farlo allo stesso tempo."

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