giovedì 25 luglio 2013

Gucci Bacchae


di James Franco

Nella tragedia di Euripide "Le Baccanti" Dioniso arriva in città e incanta tutte le donne. Lo seguono nei boschi, dove eseguono danze selvagge invasate dal dio. Questo è Dioniso prima del ragazzo paffuto che verrà rappresentato nei dipinti. Questo è il Dioniso al massimo del suo splendore, quasi femmineo. Le donne che lo seguono sono le Baccanti e le loro danze e le feste in onore del dio sono i Baccanali. Durante l'invasamento non sono in sé, hanno abbandonato la loro normale coscienza e sono entrate in un regno iperattivo in cui sono capaci di fare qualsiasi cosa, mentalmente e fisicamente, orge incluse: grandi orge con il giovane dio al centro. Oltre a questo, estraggono anche le interiora di animali a mani nude.  

Ho letto "Le Baccanti" al liceo, mentre ero in fissa con Jim Morrison. Morrison si identificava con Dioniso. Era appassionato di Dioniso perché aveva letto Nietzsche, il cui ethos era in equilibrio tra  l'impulso artistico di Dioniso e quello per l'ordine di Apollo. È facile inquadrare la persona di Morrison in questa idea nietzschiana di Dioniso: la musica come culto, i testi che esortano la gente a seguirlo, a fare sesso con lui, a liberarsi della figura paterna e infine l'animale da palcoscenico che sembrava cercasse sempre di sedurre il pubblico e portarselo a letto.


Nella tragedia, il re Penteo si reca nei boschi per affrontare Bacco (il nome romano per Dioniso) perché non crede che questo straniero arrivato in città sia un dio. Quando le donne in preda al loro trance lo vedono (nel gruppo c'è anche sua madre), lo sventrano a mani nude. Sua madre lo decapita perché non sa quello che sta facendo.

È spaventoso oggi pensare ad un leader che si proclama un dio e porta il popolo a compiere azioni orribili e sanguinarie. Letta attraverso una lente letteraria contemporanea, Bacco è Charles Manson o Jim Jones o quel tizio spettrale della setta di Heaven's Gate. Bacco nei boschi con le sue donne, fa sesso con loro vigorosamente e le esorta a uccidere: questa può essere la premessa perfetta per il playbook degli Spahn Ranch o per il recente film con John Hawkes e Elizabeth Olsen "La Fuga di Martha".

Nel 1969 il Performance Group mise in scena una performance interattiva de "Le Baccanti". Poi Brian De Palma la filmò e la presentò con la tecnica dello split screen, intitolandola "Dioniso nel '69". È bellissimo: rappresentano la nascita di Dioniso creando un canale uterino fuori dai loro corpi e poi uccidono Penteo in un modo ugualmente spettacolare.

Volevamo realizzare un video ispirato a Dioniso soprattutto perché eravamo in una città molto legata al dio delle inibizioni: New Orleans. Una delle parate più importanti del Mardi Gras si chiama Bacchus e ogni anno si elegge un Re del Bacchus.

Un anno prima di Katrina ero a New Orleans per le riprese di un film diretto da Nicholas Cage, "Sonny" in cui interpretavo un gigolò. Nicholas fu eletto Re del Bacchus, e secondo la tradizione, io e uno dei produttori sfilammo sui carri. Dovevamo fare cose disgustose. Prima della parata facemmo incetta di suppellettili da un carretto ambulante: fiori di plastica, spille e bambole di Spider-Man gonfiabili. Aggiungemmo questo bottino alle scatole di perline che ci dettero da gettare giù dal carro. Si sa che durante il Mardi Gras la gente va matta per le perline, ma quella volta volevano tutti le nostre chincaglierie rubate. Tutti volevano la bambola da tre dollari di Spider-Man, che avrebbero potuto comprare da qualsiasi carretto ambulante per strada, ma le nostre erano molto più desiderabili perché le avremmo lanciate dal carro.

La nostra brillante idea, invece di chiedere alle donne di mostrare il seno per delle perline, fu quella di chiedere loro un bacio in cambio della nostra refurtiva. Ci saremmo chinati sul carro una cinquantina di volte per baciare sconosciute. Siamo stati fortunati ad essere tornati a casa senza aver preso herpes.  La parata finì in un grande magazzino, in cui si teneva il Ballo di Bacco. Mi guardai allo specchio in un bagno e avevo la faccia sudicia. Sul carro ci avevano fatti vestire da giullari e io sembravo un clown che si era rotolato in un porcile. Non male davvero.

Qualche anno dopo sono tornato a New Orleans per girare questo cortometraggio. È una collaborazione con Gucci, quindi volevamo inserire dei riferimenti a Fellini. Il nostro Bacco si ispira al Marcello Mastroianni de "La Dolce Vita", in giro per le strade di New Orleans proprio come Marcello vagava per Roma. Il film, come il nostro video, ritrae tutti i livelli e gli eccessi della cultura: da quello spirituale, a quello intellettuale, a quello estetico, a quello sessuale. È un tentativo di abbracciare tutti aspetti dell'arte.

È nato un dio nel mondo e vuole confrontarsi con il mondo. Lo studia da neofita, ma come qualcuno che può percepirlo per quello che è: bello, pericoloso, sensuale, caotico, vendicativo, karmico, ma essenzialmente armonioso.

fonte Vice / traduzione Chiara Fasano

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